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Rete Zero Waste

La rete italiana di chi vive senza rifiuti o è sulla strada giusta!

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Tag: guida pratica per salvare il mondo

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No Planet B: una guida pratica per salvare il mondo

Dicembre 2, 2020Dicembre 2, 2020 Lucia

Planet B è una guida pratica per salvare il mondo a cura di Mike Berners Lee, professore e membro dell'Institute for Social Futures della Lancaster University.

Tagged guida pratica per salvare il mondo, libri per salvare il mondo, Mike Berners Lee libro, No Planet B libro, recensione no planet B2 Comments

Benvenuti!

Questo sito è stato creato da un gruppo di persone provenienti da tutta Italia con l’obiettivo di fornire consigli, suggerimenti e risorse per chi vuole ridurre il proprio impatto ambientale, produrre meno rifiuti e vivere in maniera più sostenibile.
I grandi cambiamenti partono dai piccoli gesti: leggi la nostra guida e scegli di fare il primo passo verso una vita senza rifiuti!

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TESSUTI E SOSTENIBILITÀ 🧾È fondamentale sape TESSUTI E SOSTENIBILITÀ

🧾È fondamentale saper leggere l’etichetta di un indumento per avere consapevolezza rispetto al capo da acquistare. L’etichetta, per legge, deve riportare la composizione dell’indumento e il paese di fabbricazione. Quali tipologie di tessuti compongono un capo?

La prima distinzione che possiamo fare è tra tessuti naturali e chimici. 
👉🏻I tessuti naturali derivano da fibre vegetali o animali.

👉🏻 I tessuti chimici possono distinguersi tra artificiali creati partendo da materiali naturali, con trattamenti che ne hanno modificato la struttura oppure fibre sintetiche ottenute da composti di sintesi derivati dal petrolio.

Ecco alcuni semplici consigli quando leggiamo un’etichetta:
✅	i tessuti misti sono quasi impossibili da riciclare, è preferibile acquistare capi composti da un solo tipo di fibra. 
✅	meglio preferire cotone bio e certificato: pur essendo una fibra naturale, richiede molta acqua nella produzione e spesso prevede l’utilizzo di pesticidi. 
✅	I materiali di origine naturale, a differenza di quelli sintetici, non rilasciano microplastiche mentre li indossiamo né durante il lavaggio in lavatrice.
✅ se possibile, acquistare un capo vintage o di seconda mano: l’usato (di qualsiasi materiale esso sia) rimane sempre la scelta più sostenibile.

🥼👔Conoscere la composizione degli indumenti è importante, ma il materiale non è l’unico indicatore della sostenibilità di un capo. Ci sono infatti informazioni che non vengono riportate sulle etichette come ad esempio il tipo di trattamento che un capo subisce. Le operazioni di finissaggio possono avvenire attraverso diverse modalità, più o meno sostenibili, che trovate approfondite nel nostro nuovo articolo.

👩🏻‍🏭Ultima ma non meno importante:la dignità dei lavoratori. La sostenibilità è tale solo se coinvolge tutti gli aspetti, di cui anche quello economico e sociale sono parte.È fondamentale conoscere quante più informazioni possibili su tutta la catena di produzione di un capo prima di acquistarlo. Sulle condizioni di lavoro e di sfruttamento dei lavoratori da cui dipendono le grosse aziende del fast fashion consigliamo la visione di “The true cost” e “Le ali non sono in vendita”
In occasione della 𝐅𝐚𝐬𝐡𝐢𝐨𝐧 𝐑𝐞𝐯𝐨𝐥𝐮𝐭𝐢𝐨𝐧 𝐖𝐞𝐞𝐤, che si celebra quest’anno dal 19 al 25 Aprile, anche noi di Rete Zero Waste vogliamo condividere questa tematica che ci sta particolarmente a cuore.

Il movimento della Fashion Revolution 👗👔 nasce otto anni fa e la Community che ne deriva cresce e si diffonde a livello mondiale per tutelare i diritti dei lavoratori dell’industria della moda, ma non solo. Il manifesto della Fashion Revolution si focalizza anche sull’importanza del rispetto per l’ambiente 🌿 e la salvaguardia degli ecosistemi 🌎.

Grazie agli hashtag #WhoMadeMyClothes ("chi ha fatto i miei vestiti") e #payyourworkers ("pagate i avoratori") si chiede trasparenza alle case produttrici rispetto alle filiere del mondo della moda e pagamento di salari dignitosi ai lavoratori della Fashion Industry.

🙋🏻‍♀️Ma cosa può fare ciascuno di noi per mettere in pratica questa “Rivoluzione”?

Scorrete le immagini per scoprire alcuni piccoli gesti che puntano a fare la differenza in un mondo, come quello della moda, davvero complesso.
 
E voi? Avete altri consigli per la Fashion Revolution?
Vi aspettiamo nei commenti🌈
Un'e-mail inquina come un sacchetto di plastica"
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
Potrebbe suonare provocatorio, eppure c'è un fondo di verità. Marianne Wolff, esperta ambientale presso il Verbraucher Service Bayern riferisce che "Un’ e-mail senza allegati è fonte dell’emissione di circa 10gr di anidride carbonica, corrispondente all'impronta carbonio di un sacchetto di plastica”.
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
Non solo, purtroppo anche i file (come foto, video, documenti ecc.) in digitale sono conservati nei server dei media a cui ci affidiamo. Questi server consumano energia.
Inoltre troppi file nella memoria rallentano i nostri dispositivi facendoceli sembrare più obsoleti, quando in realtà avrebbero solo bisogno di una ripulita.
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
Quindi non dobbiamo più fare o mandare foto? Certo che no, come Rete abbiamo pensato di iniziare una nuova tradizione: il #DigitalDeclutterDay!
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
Seguite le prime 2 delle 5 R:
-Rifiuta: blocca il digital clutter in arrivo alla fonte. Disiscriviti da newsletter che non leggi e pubblicità cliccando il link di disiscrizione. Azzera o riduci le email di notifica che ricevi da app come Facebook o Instagram nelle impostazioni.
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
-Riduci: ora il grande lavoro, scegliete uno dei prossimi giorni e scorrete tra video, foto, e-mail e file ed eliminate quanto non più utile dai vostri dispositivi e in particolari da servizi Cloud. Organizzate i file che volete tenere in cartelle e, se non vi servono, spostatele in memorie esterne. Non occorre catalogare tutto in modo perfetto, l'importante è cominciare. ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
Condividete sui social il vostro lavoro e taggateci durante il vostro #DigitalDeclutterDay e noi ricondivideremo🌿
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
#retezerowaste #zerowaste #zerorifiuti #ecosostenibile #sostenibilità #menorifiuti #salvailmondo #salvailpianeta #salvailmare #lessimpact #lesswaste #lowimpact #wasteless #zerowasteliving #lowwaste #zerowastegoals #ecofriendly #enviromentallyfriendly #sustainableliving #sustainable #noplanetb #digitaleclutter #declutter #mariekondo #digitaldetox
L’ultimo appuntamento della settimana è con un L’ultimo appuntamento della settimana è con un roditore molto amato e, possiamo proprio dire, praticamente un combattente in prima linea per lo zero waste: il porcellino d’india (o cavia domestica). 🐹

Questo simpatico animaletto, oltre ad essere dolcissimo e dall’indole coccolona, ha anche un’ottima qualità: può mangiare anche gli avanzi di frutta e verdura cruda (inseriti all’interno di una dieta bilanciata composta non solo da questi ultimi due alimenti). 🍎🥬

In più, essendo un roditore che non salta e non si arrampica per via delle sue zampette piuttosto delicate, può essere tenuto anche in uno spazio delimitato da elementi "fai-da-te". Assi di legno inutilizzate e non per forza altissime purché posizionate in un punto della casa tranquillo. 🧺

Il porcellino d’india può anche essere lasciato libero per casa: meglio però tenerli sempre d’occhio perché tendono a rodere qualsiasi cosa capiti loro a tiro! 😂

Chi di voi ne ha uno? Cosa avete creato per farlo vivere e divertire?
Ditecelo nei commenti. 🥰
In questo secondo "appuntamento" di animali e zero In questo secondo "appuntamento" di animali e zero waste parliamo del gatto! 🐈

Con questo magnifico felino sembra che le cose si facciamo più semplici: spesso e volentieri notiamo che sono loro stessi a scegliere il proprio "letto" e non sempre la cuccia è necessaria. Quindi via alla creatività: per i mici amanti delle scatole potremo cimentarci nel costruire un castello tutto suo. 🏰 

Anche per i giochi largo alla fantasia: con qualche centimetro di spago e un rotolo di carta igienica finito lo farete divertire come non mai! 🐈‍⬛🎪

Per quanto riguarda il cibo, invece, come è risaputo, il "dispensatore di fusa per eccellenza" è molto delicato ed esigente... bisogna infatti prestare molta attenzione riguardo la sua alimentazione! 🐟

Passiamo ora ad un punto cruciale: la lettiera!
C’è quella classica, la compostabile, quella che si può gettare nel wc... insomma, chi più ne ha più ne metta. Ma quale secondo voi è la soluzione ideale? I vostri gattoni fanno per caso i capricci anche quando decidete di cambiare qualità o materiale della sabbietta? 🐾
Cuccioli e zero waste: una strada praticabile! 🐾 
Cani, gatti, cavie, criceti… quanti di voi sono genitori orgogliosi ma vorrebbero (o hanno già deciso) fare scelte più green anche per i loro compagni di vita? 🐶

Anche la loro impronta ecologica (la paw print o “zampa ecologica”) è importante e in questa settimana rifletteremo e condivideremo le scelte che ci siamo sentitx di fare per il bene dei nostri pelosetti e del Pianeta! 🐻‍❄️

Iniziamo con… il cane!

Come molte volte accade, la super sensibile pancina dei nostri cani può farli stare molto male e causare loro diversi disagi. 🐶
Se l’approccio (con l’aiuto di unǝ professionista) ad una dieta casalinga non fa per noi e vogliamo continuare con le crocchette, la soluzione migliore sarebbe acquistare confezioni da diversi kg: si possono trovare da 10, 15, 20 chilogrammi e si risparmia non solo nella plastica utilizzata e gettata ma anche dal punto di vista del economico. 💸

Quando invece ci stupiscono lasciando la casa pulita dopo essere stati a casa da soli oppure al ristorante o in passeggiata… allora arriva il famoso premietto (o biscottino, o crocchina… insomma si possono chiamare in mille modi differenti). 🦴
Ebbene, questi biscottini si possono fare in casa comodamente: sono semplici e preparati solo con ingredienti di qualità.
Il profumo che arriva dal forno è così goloso che a volte si ha la curiosità di mangiarne uno… il controllo qualità è fondamentale! 🦭

Per i tipini più giocosi e attivi, alla fine di una bella rotolata in giardino potrebbe volerci una veloce pulita. Invece di utilizzare le salviette usa e getta (anche se in commercio iniziano ad esserci marchi di salviettine compostabili) basterà un panno umido passato sui punti più critici e sporchi.
Altrimenti… bagnetto! 🧼

E per i denti? Per la passeggiata? Per il ciclo?
Dateci tutte le vostre zampe zero waste!
E se compro al mercato non ho la certezza che sia E se compro al mercato non ho la certezza che sia biologico, se compro biologico al supermercato è più caro e imballato… E allora lo compro sfuso! Ma sarà biologico? 🤔⠀
⠀
È complicato muoversi tra le scelte che abbiamo davanti! Proviamo a fare il punto insieme:⠀

➡️ La certificazione di agricoltura biologica si ottiene quando per tutta la filiera produttiva non viene sfruttato il terreno in maniera intensiva e non sono utilizzati OGM o prodotti chimici di sintesi, favorendo così la biodiversità. ⠀

🌿 Ha un logo ben preciso a cui dobbiamo fare riferimento (Lo conoscete? È la fogliolina formata dalle stelle europee) e bisogna prestare attenzione alla sua presenza! Da quando il biologico si è diffuso, tantissime aziende inducono il consumatore a comprare i propri prodotti spacciandoli per bio, attirandoci coi colori tenui, le piantine sulla confezione e la scritta “naturale”. ⠀

💸 La certificazione, e quindi la maggiore cura (e manodopera!) che si pone in tutto il processo di produzione, porta però inevitabilmente a un costo più elevato sul prodotto finale. ⠀

🥕 E perché invece i prodotti biologici sono imballati nei supermercati? Perché non può esserci commistione con quelli convenzionali! Per questo, ad esempio, se compriamo le carote al supermercato e le vogliamo biologiche saranno confezionate, mentre troviamo sfuse solo le altre. Diversamente, se preferiamo fare la spesa nel negozietto bio abbiamo ottime possibilità di trovare tutto senza imballaggi!⠀

👩🏼‍🌾 Quando invece scegliamo il mercato contadino talvolta l’unica garanzia che abbiamo è il rapporto di fiducia che instauriamo coi produttori, non avendo sempre una certificazione che possa venirci incontro. Ma così creiamo un vero e proprio dialogo, che va dal campo direttamente alle nostre tavole. Riscopriamo in questo modo il nostro territorio e siamo certi che non siano stati percorsi lunghissimi chilometri per arrivare tra gli scaffali di un supermercato.⠀

☝🏼 Insomma, non è facile destreggiarsi, se ci mettiamo poi tutte le variabili che ha la vita di ognunə! ⠀

Cosa funziona meglio per voi?
Uno dei passi più importanti nello Zero Waste è Uno dei passi più importanti nello Zero Waste è sicuramente quello di comprare sfuso… ma a volte è molto difficile! Abbiamo stilato quindi 10 consigli per scovare lo sfuso anche quando sembra impossibile, e per gestirlo al meglio.

✨ rivalutare i mercati contadini e i negozi di ortofrutta:
spesso si trovano legumi e frutta secca sfusi, oltre a frutta a verdura.

✨ chiedere al commerciante:
a volte i prodotti sono imballati semplicemente perché nessunǝ ha mai fatto presente la necessità di un’alternativa

✨ avere sempre con sé una borsa, un paio di sacchetti di carta in caso troviamo qualcosa di sfuso inaspettatamente

✨ fare un po’ di scorte: se il posto dove trovate lo sfuso è scomodo o lontano, potete pensare di fare scorta.
Il bello dello sfuso (ad esempio per i legumi) è che, essendo secco, la data di scadenza si sposta molto più avanti!

✨ usare barattoli di latta o contenitori in plastica che già possediamo per trasportare le cose, al posto di quelli in vetro:
 dovrete portare meno peso!

✨ portare qualche fazzoletto di stoffa in più e chiuderli con dei nodi

✨ nel provare qualcosa di nuovo, meglio comprare piccole quantità:
se non ci piace, avremo evitato di sprecare del cibo.

✨ pensare a negozi che spediscono prodotti sfusi:
se il territorio non è fornito, può essere una valida alternativa!

✨ tenere a mente che lo sfuso non riguarda solo l'ambito alimentare!
Si possono trovare detersivi, prodotti per animali, materie prime e potenzialmente quasi ogni altra cosa!

✨ last but not least… aprire la Mappa della Rete!
Lì potete trovare tutti i negozi di sfuso che siamo riuscitǝ a mappare finora.
Oggi vi vogliamo parlare di una numerosa famiglia Oggi vi vogliamo parlare di una numerosa famiglia di grandi protagonisti della dieta mediterranea:  i semi commestibili delle leguminose, più comunemente noti come legumi.
Fonte preziosa di nutrienti essenziali, oggi sono poco consumati e spesso vittima di dicerie e falsi miti, nonostante le loro numerose virtù. Ecco quali sono secondo noi le principali: 
 
🥜 Sono un'ottima fonte proteica vegetale. Dovrebbero essere consumati in tutte le diete perché hanno un basso contenuto di grassi e sodio e sono ricchi di fibre. Inoltre aiutano a tenere sotto controllo il livello di colesterolo e di zucchero nel sangue (Fonte: FAO "Nature's nutritious seeds: 10 reasons why you should opt for pulses").

🥜 Oltre che essere ottimi per  la nostra alimentazione, sono anche preziosi alleati degli agricoltori per la loro capacità di fissare l'azoto rendendo più fertile il suolo e, quindi, più produttivi i terreni agricoli (Fonte: ISPRA "Giornata mondiale dei legumi").

🥜 Sono davvero accessibili a tutte le tasche, a riprova del fatto che una dieta vegana e/o ecosostenibile non è una dieta che richiede per forza una maggiore spesa, soprattutto se si preferisce l'ingrediente base ai trasformati.

🥜 In versione secca sono facilmente reperibili senza imballaggio in mercati rionali, direttamente da produttori locali o in negozi specializzati in prodotti sfusi. 

🥜 Oltre che secchi, però, si trovano anche già pronti in vetro o lattina, o ancora sotto forma di farina (soprattutto i ceci) o di pasta. Sono quindi incredibilmente versatili e adatti alla 
preparazione di tantissimi piatti. 

🥜 Ne esistono così tante verietà che è impossibile annoiarsi in cucina anche usandoli come unica o principale fonte proteica, ma tante rischiano di scomparire dalle nostre tavole perché sempre meno consumate e coltivate. 
Anche per garantire la loro tutela, ben 53 varietà sono oggi Presidio Slow Food e domani troverete un approfondimento sui legumi proprio sulla pagina di @sfyntorino.

E voi quali altri pregi dei legumi conoscete?
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Intervista durante il raduno di Milano

https://youtu.be/bzsKhOte4i4

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