Vario

Testo per lettera ai supermercati

Egregio Signor Direttore/Signora Direttrice,

Sono [Nome e Cognome], cliente abituale del vostro punto vendita di [città-via]. Mi rivolgo a Lei per sottoporle un problema che ha attirato la mia attenzione, ovvero l’uso di sacchetti usa e getta nel reparto ortofrutta del vostro punto vendita.

Il 1 gennaio 2018 è entrata in vigore la legge sull’utilizzo di sacchetti in mater-bi per la spesa alimentare. Purtroppo questo approccio non cambia la nostra mentalità usa-e-getta, sembra anzi un incentivo al monouso. E non me ne sono accorto/a solo io, ma anche il movimento italiano zero waste (zero rifiuti) che include ormai decine di migliaia di simpatizzanti in tutta Italia. Questo movimento ha più volte cercato di far sentire la propria voce, impegnandosi soprattutto sui social network, dove risulta attivissimo, per sensibilizzare alla riduzione dei rifiuti.

Il tutto può sembrare rivoluzionario, ma in Italia alcune note catene della grande e media distribuzione hanno già avviato questa rivoluzione permettendo ai propri clienti di portare da casa i propri sacchetti (non solo quelli monouso) di qualsiasi materiale (anche in stoffa o in carta) per la spesa di frutta e verdura.

Con la presente le chiedo gentilmente di promuovere nel Suo supermercato l’utilizzo di borse e sacchetti riutilizzabili anche per la frutta e la verdura. Inoltre, La invito a promuovere reparti sfusi privi di qualsiasi imballaggio e vuoti a rendere per i marchi appartenenti alla Sua catena.

Queste pratiche innovative, da Lei introdotte, possono portare ad un considerevole vantaggio competitivo e sensibilizzare il consumatore.

È essenziale che i supermercati prendano posizione adesso sull’uso smodato degli imballaggi monouso e in particolare in plastica: il movimento italiano zero waste le chiede dunque di schierarsi personalmente per una Terra più pulita!

Sono certa che troverò in Lei un interlocutore/una interlocutrice con cui intavolare una discussione costruttiva, e per ulteriori informazioni, anche sul movimento zero waste italiano, mi rendo disponibile per un eventuale incontro.

Le porgo i miei più cordiali saluti. [Firma]

5 thoughts on “Testo per lettera ai supermercati”

  1. Ciao ragazze di ReteZeroWaste! Ho ricevuto la vostra newsletter con link a questo articolo e sta volta devo dire che non mi sono trovata completamente d’accordo con la richiesta della lettera ai supermercati. Mi spiego meglio. Secondo me, dopo l’introduzione dei sacchetti biodegradabile obbligatori per frutta e verdura, la situazione dei rifiuti che i precedenti sacchetti causavano è nettamente migliorata. E’ vero, la produzione e lo smaltimento dei suddetti sacchetti (che vengono utilizzati solo per poche ore o minuti) richiede comunque energia (quindi inquinamento), ma è anche vero che rispondono sia all’esigenza di un imballaggio completamente compostabile (che quindi non diventa un vero e proprio rifiuto), sia alla praticità per chi fa la spesa (che non sempre ha con sé i sacchetti, e che poi a casa può riutilizzarli per i rifiuti organici), sia a esigenze economico-sociali (aziende e lavoratori che producono imballaggi). Quindi a mio avviso rappresentano un buon compromesso. Inoltre tempo fa avevo letto da qualche parte che la produzione di sacchetti riutilizzabili in cotone è anch’essa inquinante e, anche se biologica, consuma moltissima acqua, senza contare che di solito il cotone è coltivato dall’altra parte del mondo. Con questo non voglio assolutamente criticare l’utilizzo dei sacchetti riutilizzabili o le vostre iniziative, ma spostare l’attenzione su altre fonti di rifiuti, come ad esempio i guanti usa e getta dei reparti di frutta e verdura che sono ancora in plastica, le confezioni già preimballate di frutta e verdura (spesso quella biologica!), i sacchetti per i pane (che a volte sono di carta e PLA, ma spesso ancora di plastica) ecc. Ottimo invece il suggerimento dei reparti di prodotti sfusi e dei vuoti a rendere! Spero che il mio intervento possa essere costruttivo, fatemi sapere cosa ne pensate! Ciao!!

  2. La invio subito al supermercato dove faccio regolarmente la spesa. Io uso già le retine, senza aver chiesto l’autorizzazione a nessuno. Con il salvatempo, e pagando alle torri automatiche non ho mai avuto problemi, ma mi piacerebbe che l’uso di questi sacchettini diventasse normale. Cerco di diffondere questa pratica in tutti i modi 🙂

    1. Ciao Mirko, grazie per il tuo commento. All’epoca abbiamo puntato l’attenzione sui sacchetti perché invece di fare passi avanti si fanno passi indietro. Indubbiamente c’è anche la questione dello spreco alimentare e diverse volte su IG l’abbiamo affrontata. La GDO ha diversi aspetti che andrebbero rivisti, speriamo che piano piano le cose cambino.

  3. Ciao a tutti,
    mi trovo d’accordo su tutto sia con Irene che con Mirko, ma da qualche parte bisogna pur cominciare.
    Trovo l’idea di scrivere ai supermercati vicino a casa una buona partenza di sensibilizzazione.
    Prima di Natale ho scoperto che la Coop del paese dove vivo (Malnate/Varese)ha iniziato una campagna che ritengo SUPER : compri frutta e verdura sfusa e li metti in un sacchetto di rete fatto di plastica riciclata che compri a 1.50euro. puoi mettere sia frutta che verdura nello stesso sacchetto dopo aver pesato e attaccato lo scontrino sticker (anche lui compostabile) su un tessuto non tessuto cucito sul sacchetto di rete. Alla cassa basterà scansionare i codici a barra et voilà, spesa fatta. A casa, si toglieraà la frutta/verdura dal sacchetto di rete che ovviamente verraà riutilizzato e gli scontrini sticker possono essere tranquillamente buttati nel sacchetto dell’umido. Altra campagna super super intelligente e’ quella di poter portare i propri contenitori di vetro o plastica per comprare affettati, formaggi freschi e anche la carne.
    Non vi sembra una iniziativa fantastica??
    Dai! a piccoli passi si riuscira’ a sostenere il nostro pianeta come lui (o meglio lei, la nostra amata GAIA) ci sostiene da millenni.
    un abbraccio virtuale a tutti.
    Laura

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