Risorse, Zero Waste

Comprare sfuso: cosa dice la legge?

Nell’immaginario comune lo Zero Waste viene immediatamente associato alla spesa sfusa perché non c’è dubbio che comprare ciò che ci serve senza alcun imballo permetta di evitare di produrre molti rifiuti. Negli ultimi anni diversi negozi specializzati nella vendita di prodotti alla spina sono nati in tutto il territorio italiano e noi come Rete ci stiamo impegnando a mappare queste realtà grazie anche alle vostre segnalazioni, tuttavia ci rendiamo conto che questo tipo di spesa per svariati motivi non è ancora accessibile a chiunque.

Oggi, con l’aiuto di Flavia Alessandrini, laureata in giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma con una tesi in diritto ambientale sul concetto di sviluppo sostenibile in Italia, Sudafrica, Giappone e Australia, ci addentreremo nel mondo dello sfuso e della sostenibilità dal punto di vista legislativo e cercheremo di chiarire alcuni dubbi.

“Buongiorno Flavia, la prima cosa che vorrei chiederti è se esistono ad oggi degli incentivi da parte dello Stato per chi decide di aprire un negozio alla spina e se sì quali sono? Esistono incentivi invece per chi acquista sfuso?”

F: “Buongiorno, il Decreto clima 111 del 14 ottobre 2019 prevede all’articolo 7 novità interessanti per la GDO. Tale norma, recante misure urgenti per contrastare i cambiamenti climatici, migliorare la qualità dell’aria e incentivare la mobilità sostenibile, prevede infatti che le aree appositamente dedicate ai prodotti sfusi e/o alla spina, alimentari e non, fruiscano di agevolazioni a prescindere dalle superfici commerciali. I benefici per i cosiddetti “greencorner”, consistono in un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 5.000 euro. La dotazione finanziaria globale, a esaurimento, è di 20 milioni di euro per il 2020/2021 e le somme sono messe a disposizione dei richiedenti in funzione dell’ordine di arrivo delle domande ammissibili. 

Per quanto riguarda la seconda domanda invece, l’ipotesi degli sconti applicati sui prezzi dei prodotti sfusi viene meno, ed è per questo che a beneficiare delle agevolazioni sono solo gli esercenti. Inizialmente infatti, si era parlato di introdurre uno sconto del 20% sul prezzo di acquisto di prodotti sfusi.”

“Come abbiamo già anticipato siamo consapevoli che la spesa alla spina non è una possibilità per molte persone. Per quanto riguarda la Grande Distribuzione Organizzata (GDO) sappiamo che dal 1 Gennaio 2019 sono obbligatori i sacchetti monouso in plastica compostabile per acquistare frutta e verdura ma è possibile portare i propri sacchetti riutilizzabili da casa?”

F: “Il Consiglio di Stato, interpellato dal Ministero della Salute, ha chiarito alcuni punti della normativa vigente finalizzata alla riduzione dell’utilizzo di borse di plastica in materiale leggero. Ciascun esercizio commerciale è tenuto, secondo le modalità che riterrà più appropriate, alla verifica dell’idoneità e della conformità a legge dei sacchetti utilizzati dal consumatore, sia di quelli messi a disposizione dell’esercizio commerciale stesso che di quelli introdotti nei locali autonomamente dal consumatore . Ciascun esercizio infine, dovendo garantire l’integrità dei prodotti, potrà vietare l’utilizzo di contenitori autonomamente reperiti dal consumatore se non conformi alla normativa di volta in volta applicabile per ciascuna tipologia di merce o non idonei ad entrare in contatto con gli alimenti. In poche parole il consumatore può portare i suoi sacchetti da casa a patto che siano dei sacchetti monouso nuovi e adatti al contatto con gli alimenti.”

“Quando si parla di spesa alla spina non ci si riferisce solo all’acquisto di alimenti sfusi ma anche di detersivi e cosmetici. Per quanto riguarda la vendita di cosmetici alla spina però le leggi non sempre sono chiare e cambiano velocemente creando così confusione. Cosa possiamo dire per fare un po’ di chiarezza?”

F: “La vendita di prodotti come shampoo, balsamo, creme e detergenti per viso e corpo è regolamentata dal Regolamento CE n. 1223/2009 che mette dei vincoli rigorosi alla loro vendita. Il regolamento sancisce che la produzione debba essere effettuata adottando tutte le procedure per garantire che il prodotto non sia contaminato, così da garantire al consumatore finale un elevato livello di protezione della salute umana. Cosa si intende per contaminazione? Qualsiasi contatto tra il prodotto e l’ambiente circostante che potrebbe variarne le caratteristiche e proprietà o addirittura comprometterne la sicurezza.

In sostanza la normativa europea non vieta la vendita di cosmetici sfusi ma lascia stabilirne le modalità ai singoli stati membri. L’Italia con il testo del Decreto del Ministero della Salute pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23/11/2018 specifica gli adempimenti degli operatori per la vendita di sfuso. In particolare stabilisce che le informazioni obbligatorie in etichetta devono essere riportate almeno sull’imballaggio secondario a cura di colui che fornisce il prodotto cosmetico
all’utilizzatore finale, oppure che tali prodotti devono essere venduti unitamente a un foglio informativo.
Infine il decreto richiede, al fine di garantire l’attività di vigilanza e di sorveglianza, il censimento di tutti i soggetti della filiera di produzione comprendendo sia la fase di confezionamento che quella di etichettatura.”

“Per concludere possiamo affermare che comprare alla spina è sicuro come comprare prodotti imballati tradizionalmente grazie alle leggi che tutelano il consumatore lungo tutta la filiera produttiva fino alla vendita?”

F: “Assolutamente sì. I vantaggi dei prodotti sfusi poi sono di vario genere: ambientali, economici e sociali. La maggior parte del cibo e dei prodotti che usiamo quotidianamente sono confezionati e costano fino a dieci volte il prodotto sfuso. Comprando il prodotto sfuso si risparmia il costo dell’imballaggio, si accresce la qualità e si evitano sprechi, comprando esattamente la quantità necessaria. Scegliendo di acquistare prodotti sfusi per concludere, miglioriamo il contesto sociale nel quale viviamo, riducendo drasticamente la quantità di rifiuti plastici prodotti.”

Vogliamo ringraziare Flavia Alessandrini per la sua disponibilità e per aver risposto alle nostre domande con precisione e chiarezza.

Speriamo che questo articolo vi sia stato utile, fateci sapere se ci sono altre domande a cui vi piacerebbe avere risposta.

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