Guide Zero Waste

Eco-mestruazioni: una guida aggiornata!

Questo articolo vuole essere una guida (senza pretendere di essere esaustiva) di tante alternative possibili agli assorbenti classici.

Partiamo mettendo le mani avanti e facendo un disclaimer: ci sono molti e diversi tipi di flusso, e le persone possono vivere il ciclo mestruale in maniera differente a seconda del tipo di attività a cui si dedicano, al proprio ambiente sociale ed economico, a seconda che abbiano delle disabilità o delle malattie croniche: ciò che è adatto per una persona può non essere adatto ad altre.

Inoltre, moltissimi fattori possono agire sul ciclo mestruale: stress, squilibri ormonali, alimentazione, patologie, condizioni, familiarità, attività fisica e tantissimi altri.

Se ormai si sta iniziando a rompere il tabù, smettendo di considerare i dolori mestruali come qualcosa di “normale”, parlando di più delle mestruazioni non come qualcosa di sporco, ma di normale, è anche vero che c’è ancora molto oscurantismo sulle alternative agli assorbenti classici.

Dati alla mano

Ogni anno vengono usati tra i 120 e i 480 miliardi di assorbenti usa e getta e tamponi, contando che circa 2 miliardi di persone al mondo hanno attualmente le mestruazioni.

Non tutte le persone che le hanno sono donne, e non tutte le persone con il ciclo hanno accesso agli assorbenti o altri dispositivi sanitari: questo porta a perdere giorni di scuola e, in alcuni paesi, ad essere escluse dalla comunità (in questo senso, vi consigliamo di vedere il documentario Period).

Anche nei paesi dove questo non accade, comunque gli stessi dolori mestruali, se non trattati, portano a perdere giorni di scuola o a trovarsi in una condizione di invalidità transitoria. 

In Italia, una persona in media produce 500 kg di rifiuti a testa in un anno, e il 2,5% del rifiuto solido urbano (secco) è costituito da assorbenti e pannolini: dunque una fonte non indifferente di inquinamento.

La cosa più grave riguardo gli assorbenti, infatti, è il fatto che siano composti da una parte in plastica e un’altra in materiale misto, oltre che contenere fluidi corporei. Ciò li rende molto difficili (se non impossibili) da riciclare.

Il governo italiano ha deciso di detassare gli assorbenti biodegradabili, facendo passare l’IVA dal 22 al 4% (come tutti gli altri beni di prima necessità).

Tenendo presente dell’ingiustizia della manovra, visto che sono tante le persone che non possono permettersi il costo più elevato degli assorbenti biodegradabili, vogliamo presentare alcune alternative più ecologiche ai tradizionali assorbenti.

Oltre che un miglioramento dal punto di vista ambientale, la scelta di alternative più ecologiche può apportare un miglioramento anche dal punto di vista della salute: è ormai diffusa la conoscenza del fatto che gli assorbenti contengono sbiancanti ottici molto aggressivi che possono portare ad irritazioni delle mucose vaginali e della pelle più in generale, mentre gli assorbenti interni possono portare, in alcuni casi, alla TSS (Sindrome da Shock Tossico), soprattutto se lasciati in vagina per troppe ore rispetto a quelle consigliate.

 Alternative ai classici assorbenti

  • Assorbenti compostabili: come i normali assorbenti, ma composti da uno strato in cotone biologico e ipoallergenico, e la parte impermeabile in mater-bi, oppure realizzati con pasta di cellulosa e rivestiti con una pellicola di amido di mais traspirante al 100%. Dato che può essere difficile trovarli, si può pensare di acquistarli online facendo scorta. Alcuni siti danno anche la possibilità di ritirare in negozio, evitando alcune emissioni! Anche se gli assorbenti compostabili sono stati detassati, passando dal 22 al 4%, il loro costo iniziale è comunque più alto di quelli tradizionali, rendendoli un’alternativa non accessibile a tuttǝ.

Costo: circa 3,00€ per 10 pezzi Durata: monouso, assorbenza diversa a seconda del prodotto.

  • Coppetta mestruale: ne esistono di diverse forme e misure, prevalentemente si distinguono per primipare e per persone che hanno già partorito, anche se è sempre necessario rivolgersi a professionistǝ della salute per farsi consigliare riguardo l’opzione migliore per sé. Alcune ora hanno anche una specie di piccola valvola per svuotarle senza toglierle mentre si è in giro.

Con la coppetta si può fare sport, può essere utilizzata fino a 8-12 ore consecutive, si può tenere mentre si dorme, non è necessario toglierla per fare i bisogni.

Istruzioni per l’uso


Per inserirla, è necessario lavarsi le mani, piegarla in uno dei tre modi illustrati, si aprirà da sola una volta in vagina.

La coppetta non fa male, anzi non la si percepisce una volta inserita (se così non è, può darsi che si sia inserita male oppure che ci siano altri problemi relativi al pavimento pelvico, da fare valutare a espertǝ).

Tuttavia è possibile un po’ di nervosismo prima di inserirla: per questo, meglio provarla per le prime volte quando si è sicurǝ di poter stare in casa.

Per inserirla con più facilità, si può usare un po’ di lubrificante (non sapone!) da mettere sul bordo della coppetta, magari sedutǝ sul bidet, oppure accovacciatǝ per terra, o in piedi con una delle due gambe appoggiatǝ su un rialzo.
(Non bisogna spaventarsi se non si riesce subito ad usarla, in media ci vogliono 5 cicli per prendere confidenza).

Ogni coppetta ha un “gambo” per estrarla più facilmente: l’importante è non tirarla dal gambo, ma pizzicare la base per togliere l’effetto “sottovuoto” che si andrà a creare, altrimenti si rischia di farsi male.

Il gambo si può anche tagliare, non dovrebbe infatti dare fastidio o dolore in alcun modo.

Per svuotarla, basta avere a portata un pochino di acqua per sciacquarla e poi, sempre con le mani pulite, reinserirla. A fine ciclo va sterilizzata facendola bollire in un pentolino d’acqua (senza altri prodotti) per 10 minuti. Anche la coppetta, se non igienizzata correttamente, può provocare TSS.

Se i forellini sono otturati, sturarli con stuzzicadente o altro senza romperli!

E’ normale che il silicone si ingiallisca col tempo.

Costo: circa 20€ Durata: dai 5 ai 10 anni.

  • Dischetto mestruale: il dischetto mestruale ha un funzionamento simile a quello della coppetta, ma la parte centrale è molto morbida e va inserito più in profondità cioè a ridosso della cervice. Può essere utilizzato anche durante i rapporti insertivi (al contrario della coppetta e dei tamponi interni) se si desidera evitare di sporcare di sangue.


Costo: circa 40Durata: circa 5 anni.

  • Assorbenti lavabili: fatti di alcuni strati assorbenti e uno strato finale impermeabile, sono simili agli assorbenti normali, e si posizionano sulle mutande allo stesso modo tramite l’allacciatura a strap o a bottoncino.

Essendo spesso in cotone, bambù o micropile, sfavoriscono le irritazioni cutanee.

Ogni persona calcola la propria necessità a seconda dell’intensità e durata del ciclo: paragonati agli assorbenti classici, quelli in tessuto hanno solitamente un maggior grado di assorbenza, quindi ne servono meno. Ad ogni lavaggio il tasso di assorbenza aumenta, aumentando la porosità dei tessuti.

Ne esistono in diverse misure e materiali, fantasie etc. Spesso insieme vengono vendute le cosiddette “wetbag”, ovvero sacchettini nei quali trasportare gli assorbenti sporchi se si è fuori casa. Per smacchiarli, è sufficiente metterli in acqua fredda per qualche ora, eventualmente con un sapone apposito, poi si possono lavare in lavatrice (tassativamente senza ammorbidente, che tende a chiudere la porosità dei tessuti). E’ normale che col tempo rimangano macchie e aloni perché il sangue tinge il tessuto e allo stesso tempo Esistono anche per il post parto.


Costo: circa 8€ Durata: mediamente 4-5 anni.

  • Intimo assorbente: solitamente, l’aspetto è quello di normali slip, ma esistono anche in versione unisex e boxer, quindi c’è la possibilità di scegliere anche in base alla propria espressione di genere, e tutti hanno una parte speciale inserita dedicata all’assorbenza. Ne esistono di molte marche diverse, di tutte le forme e spesso nere per non vedere le macchie di sangue, insomma… per tutti i gusti! Per questo sono molto adatte a fare sport, non si spostano, sono meno visibili, ci si dimentica di avere il ciclo, cosa che può essere utile per chi prova disforia.

L’unica scomodità, mentre si è fuori, è la necessità di toglierle interamente come della normale biancheria, anche se bisogna ricordare che hanno una durata di circa 8-12 ore. Generalmente, le taglie sono inclusive ed essendo esterne, sono adatte anche nel post parto.

Se si volessero usare come unica opzione ovviamente c’è la necessità di acquistarne più di un paio. Se invece preferisce usarle solo in situazioni specifiche (ad esempio mentre si fa sport), un paio può essere sufficiente.

Costo: circa 25-30€ Durata: circa 10 anni.

In conclusione, ci sentiamo di dire che non occorre scegliere un’unica alternativa, ma si può fare un misto anche con le opzioni inquinanti senza sentirsi in colpa: coppetta con salvaslip, coppetta solo durante la notte e compostabili se fuori casa, intimo lavabile il primo e l’ultimo giorno e coppetta nel mezzo del ciclo, mutande assorbenti solo la notte o durante lo sport, dischetto mestruale solo durante i rapporti penetrativi, assorbenti lavabili e coppetta…. qualsiasi cosa sia più comoda per voi, permettendovi di gestire il vostro ciclo mestruale ed il vostro corpo in piena libertà ed autodeterminazione!

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